di T. Willer
Viviamo ordinariamente nel Tonal, regno del razionale, del pragmatico, del senso comune.
Stentiamo a vedere qualcosa al di là del Tonal, a questo siamo stati educati attraverso le interazioni con gli altri, le regole, l’istruzione.
Eppure navigando nel Tonal arriviamo a dei confini, e definiamo quella che viene indicata come l’area della possibilità. Attraversare questi confini è come varcare delle porte per andare oltre il Tonal ed entrare nel Nagual, regno dello sconosciuto, del trascendente, dell’infinito.
Il Nagual non può essere razionalizzato e analizzato con gli stessi metodi che usiamo nel Tonal, però è lo stesso Tonal che ci conduce da lui.
Per strano che possa sembrare è proprio attraverso l’uso della razionalità, espressione primaria del Tonal, che scopriamo i suoi propri limiti e l’esistenza di qualcosa che va oltre.
Prendiamo i numeri: cosa c’è di più razionale, di più Tonal, dei numeri?
Ma proprio i numeri ci riservano grosse sorprese: attraverso l’analisi matematica arriviamo a scoprire l’esistenza di strani numeri che razionalmente non sono concretizzabili.
I NUMERI IMMAGINARI
Calcolando, calcolando, quando meno te l’aspetti, a seguito delle tue operazioni matematiche saltano fuori ad esempio dei numeri che chiamiamo IMMAGINARI.
Facciamo un esempio
√ 4 = 2 ma √-4 = ?
qui incontriamo un confine !
Non esiste un numero che moltiplicato per se stesso dia segno meno (-):
infatti
se 2 • 2 = 4 anche -2 • -2 = 4
perché i due segni meno (-) si annullano.
Quindi per risolvere il
√-4=?
Nasce l’unità immaginaria
“i” = √-1
cioè
√-4 = √4 • √-1 = 2 • √-1 = 2i
“i” ci consente di proseguire nei nostri calcoli, cioè nell’indagare il Tonal ( specialmente onde elettromagnetiche e fisica quantistica), estendere l’area della possibilità.
Ma “i” nel nostro mondo non esiste, non lo comprendiamo razionalmente dobbiamo “immaginarlo”.
I NUMERI IRRAZIONALI
E così anche per i numeri IRRAZIONALI: sono numeri reali ma non razionali, sono quelli che non terminano mai, ad esempio
π ( p greco ) = 3,14159265358…ecc……
non termina mai, le cifre dopo la virgola vanno avanti all’infinito. É irrazionale eppure è indispensabile per calcolare la circonferenza dato un raggio.
Questi numeri sono dei veri e propri buchi nella continuità di ciò che la nostra mente può comprendere, li possiamo scoprire e anche usare, ma se vogliamo andare al fondo della loro essenza ci perdiamo in dimensioni che normalmente non ci è dato di conoscere.
Ed ecco sfondato un altro limite della nostra consapevolezza, ecco allargata ancora l’area della possibilità.
L’ INFINITO
La stessa cosa vale infine per il concetto di infinito il cui simbolo matematico è :
∞
Compare spesso nei calcoli matematici ed è indispensabile nello studio di funzioni, viene trattato normalmente ma comprendiamo veramente la sua essenza?
Proviamo ad immaginare un spazio o un tempo infinito: arriviamo fino ad un limite lontanissimo, ad esempio dell’universo, e sappiamo che si può andare oltre e poi ancora e ancora, senza fine.
È al di là di una reale comprensione, esiste come concetto ma non fa parte della nostra esperienza, la nostra natura è limitata nel tempo e nello spazio.
Questi sono confini oltre i quali esiste il Nagual, per sperimentarlo dobbiamo oltrepassare una porta oltre la quale abbandonare i metodi e le certezze del Tonal.
Esplorarlo è un’avventura che richiede l’intento inflessibile del guerriero e un coraggio simile a quello che una volta dovevano avere gli esploratori che, partendo con piccole imbarcazioni, affrontavano l’oceano senza sapere cosa avrebbero trovato, senza la sicurezza di poter tornare indietro, con la paura di finire nel nulla.