Conferenze

Sciamanesimo e teatro

Sciamani e attori appartengono a una tradizione comune. Entrambi sono esperti nelle arti del canto, dell’improvvisazione, del gioco di ruolo, ecc. Entrambi si lasciano “possedere” dagli spiriti o dai loro personaggi ed entrambi sono esperti mediatori tra i diversi piani di realtà.  Il teatro induce nella persona una trasformazione che provoca uno stato di coscienza che potremmo definire “alterato” se paragonato alla percezione ordinaria, una sorta di ingresso in un’altra dimensione. Questo assumere un’altra forma, questo trasformarsi, è ciò che gli attori fanno nelle loro rappresentazioni. Trasportando questa capacità di spostare il “punto di unione” nella direzione di un altro essere, umano o non umano, in forma di rappresentazione teatrale possiamo percepire esattamente ciò che percepisce quell’essere rompendo di fatto la nostra rigida identificazione con il nostro ego. Questo cambio di ruolo immediato, portato in un esercizio di agguato a sè stessi, costituisce ciò che Il lignaggio di veggenti di Carlos Castaneda ha chiamato “il Teatro dell’Infinito”.

Che cos’è il Teatro dell’Infinito?

Nyei Murez, allieva di Carlos Castaneda ci ha raccontato che “questa forma moderna di Teatro è iniziata diverse generazioni fa con i Nagual Julian e Talia (insegnanti di don Juan), che portarono la pratica di questi movimenti nel contesto del teatro e della danza moderni.  Il Nagual Julian, che era il benefattore di don Juan ed era stato un attore, insegnava ai suoi apprendisti tramite il Teatro. Julian recitava continuamente scene o interpretava ruoli diversi per trasmettere quel che voleva che essi imparassero. E don Juan, a modo suo, fece lo stesso. E così fecero i nostri insegnanti. Eravamo continuamente messi in situazioni in cui dovevamo superare l’idea di noi stessi e recitare un’altra parte per poter avere successo”.

Continuando questa pratica anche noi utilizziamo il Teatro dell’Infinito per aumentare la nostra consapevolezza ed imparare che noi stessi, come individui, siamo una molteplicità, così come lo è l’Infinito.

Carlos Castaneda diceva che la nostra vita quotidiana è teatro. La domanda è solo se noi possiamo essere attori in quel teatro, consapevoli della nostra parte – impeccabili mantenendo cioè la nostra integrità, senza preoccuparci di ciò che ci viene incontro.

I sentieri del vento

via Santa Marta 19 – Milano (MI)

Dicembre 2019

Relatori

Andrea Delsin

Arianna Seldon