Il secondo anello del Potere – Carlos Castaneda-

L’attenzione sotto il tavolo è la chiave di volta della stregoneria,» seguitò a dire. «Per giungere a tale attenzione el Nagual e Genaro ci insegnarono il sognare, a te invece insegnarono l’uso delle erbe di potere. Non so in che modo t’abbiano insegnato a catturare la tua seconda attenzione mediante erbe di potere; quanto a noi, per insegnarci a sognare, el Nagual ci insegnò prima a contemplare. Non ci dava mai tante spiegazioni. Ci insegnò a contemplare e basta. Non sapevamo mica, da principio, che la contemplazione è il mezzo per catturare la nostra seconda attenzione. Pensavamo che fosse solo un passatempo. Non era così invece. I sognatori debbono essere prima contemplatori, per poter poi catturare la loro seconda attenzione.
Per prima cosa, el Nagual mise una foglia secca in terra e ci fece restare a guardarla per ore. Ogni giorno portava una foglia e la metteva davanti a me. Dapprincipio pensavo che fosse la stessa foglia, che lui la conservasse da un giorno all’altro, ma poi notai che le foglie sono diverse. El Nagual disse che quando si nota questo vuol dire che non si guarda più, ma si contempla.
«Poi cominciò a mettermi davanti un mucchio di foglie secche. Mi disse di tastarle con la mano sinistra mentre le contemplavo. Un sognatore muove le foglie a spirale, le rimira, poi sogna i disegni formati dalle foglie. El Nagual diceva che i sognatori possono ritenere di aver appreso la contemplazione delle foglie quando sognano prima un dato disegno e poi, il giorno dopo, lo ritrovano fra le foglie secche.
«El Nagual diceva che rimirare le foglie fortifica la seconda attenzione. Se rimiri un mucchio di foglie per ore, come faceva fare a me, i tuoi pensieri si acquietano. Senza pensieri, l’attenzione del tonal svanisce e, ecco, la tua seconda attenzione si aggancia alle foglie e le foglie diventano qualcos’altro. Nel momento in cui la seconda attenzione si aggancia a qualcosa – diceva el Nagual – il mondo si ferma. Per questo è bene che ci sia qualcuno presso di te quando contempli. Non si possono prevedere gli scherzi della seconda attenzione. Bisogna impratichirsi bene, prima di avventurarci a contemplare da soli.
E’ difficile è imparare a chetare i pensieri. El Nagual, per insegnarcelo, adoprava le foglie perché di foglie se ne trovano quante se ne vogliono. Ma, sennò, qualsiasi altro oggetto è buono.
«Non appena riesci a fermare il mondo, ecco, sei un contemplatore. E poiché a fermarlo ci si arriva solo a furia di provare, el Nagual ci fece contemplare foglie per anni e anni. Credo sia la maniera migliore per arrivare alla seconda attenzione.
«Alla contemplazione di foglie secche, el Nagual abbinava la ricerca delle mani nel “sogno”. Mi ci volle circa un anno, a me, per trovare le mie mani nel “sognare”; e mi ci vollero quattro anni prima di fermare il mondo. El Nagual diceva che, una volta catturata la seconda attenzione con le foglie secche, si contempla e si “sogna” per allargare l’attenzione stessa. Tutto qua.»
