Il vento del Nord

 Si inizia in una posizione del cavaliere morbida e un poco bassa, coi piedi paralleli, e si mantengono le gambe piegate al ginocchio, in modo da non vedere i piedi, per tutta la durata del passo. Questo è necessario per mantenere l’equilibrio.

1- Il ginocchio destro, col piede che rimane aderente al suolo, comincia a fare dei cerchi esterni, prima molto piccoli, poi via via più grandi; il tallone comincia a sollevarsi ed alla fine di ogni cerchio si riappoggia a terra; poi comincia a sollevarsi tutto il piede, sempre di più, sempre appoggiandosi completamente a terra alla fine di ogni cerchio, fino a che la coscia si solleva il più possibile. Poi il movimento si inverte all’improvviso, i cerchi diventano interni e da grandi, e col piede che si solleva, diventano sempre più piccoli fino a che il piede rimane a terra ed il movimento quasi si annulla. Muovendosi come se il movimento si trasferisse da una gamba all’altra, si ripete tutto dall’inizio con la gamba sinistra. Quando si stanno finendo i cerchi interni con la gamba sinistra, il movimento si trasferisce al bacino, che inizia a ruotare nello stesso senso, cioè in senso orario; il movimento sale lungo la spina dorsale fino a coinvolgere le spalle; a questo punto si inspira sollevando le spalle e si esala abbassandole e portandole indietro, col torace che si apre; le mani si muovono a palmi in basso come quando si chiude un passo. Poi si inizia lo stesso movimento rotatorio del bacino, questa volta in senso antiorario, e quando il movimento è salito fino alle spalle, si sollevano le spalle inalando e si abbassano esalando e portandole in avanti, col torace che si chiude: di nuovo le mani si muovono come quando si chiude un passo;

2 – si mettono le braccia davanti al corpo, in orizzontale, piegate ai gomiti, le mani davanti al collo coi palmi verso il basso e le punte delle dita di una mano verso quelle dell’altra; si inclina il torso verso sinistra, abbassando la spalla sinistra, inalando, e tornando diritti esalando, poi si fa uguale abbassando la spalla destra; si ripete sinistra/destra altre due volte per un totale di tre, sempre inalando/esalando;

3 – si mettono le mani davanti al corpo all’altezza degli occhi con i palmi in avanti e le dita di ciascuna mano rivolte verso quelle dell’altra e si spinge avanti, con un movimento che parte dalle scapole e crea tensione nella zona dello stomaco, prima la sinistra, inalando; si torna indietro esalando; poi la destra, di nuovo inalando avanti ed esalando indietro, e si ripete tutto altre due volte per un totale di tre, sempre inalando/esalando;

4 – le braccia stanno ai lati del corpo, piegate ai gomiti, con gli avambracci orizzontali, e le mani, con i palmi rivolti verso l’alto, si chiudono a pugno; poi, facendo perno sulle spalle si portano le mani in alto, dietro la testa, sempre mantenendole alla larghezza delle spalle, e si colpisce verso il basso coi dorsi, davanti ai centri vitali del fegato/cistifellea e della milza/pancreas; poi si girano i palmi verso il basso e si colpisce in sù all’altezza del centro delle decisioni,  con le braccia quasi distese, sempre con le mani alla stessa distanza. Si ripete colpo in giù/colpo in sù altre due volte, per un totale di tre;

5 – si danno tre piccoli calci col piede sinistro, in diagonale in avanti verso destra, seguiti da tre piccoli calci col piede destro, in diagonale in avanti verso sinistra;

6 – si afferra l’energia con entrambe le mani che, con i palmi rivolti verso l’alto, si chiudono a pugno davanti al corpo, e poi salgono all’altezza della faccia mantenendo la braccia parallele e, mentre si fa un passo avanti col piede sinistro, colpiscono con i gomiti verso il basso; i gomiti scendono fino all’altezza della vita. Si rifà lo stesso movimento facendo un passo col piede destro;

7 – si fa un passo col piede sinistro seguito da tre calci del piede destro in diagonale a quarantacinque gradi verso sinistra; sono calci più decisi dei precedenti, ma senza estendere la gamba del tutto. Alla fine dei tre calci il piede destro si appoggia a terra in posizione naturale con le dita rivolte in avanti, ma più avanti rispetto al sinistro, come se avesse fatto un passo avanti; a questo punto ci si bilancia tre volte spostando il peso sula gamba sinistra (che è indietro), sollevando ogni volta la punta del piede destro e poi tornando col peso avanti; poi si dà un calcio piccolo col piede sinistro seguito da un calcio verso l’alto, deciso e forte del piede destro, senza comunque estendere la gamba del tutto. Questo doppio calcio è come una sforbiciata nella quale il calcetto di sinistra prepara il calcio deciso di destra;

8 – si scavalca con la gamba sinistra (come nel passo dell’intento “Scavalcare una barriera d’energia—n°12), girando il corpo verso destra di novanta gradi, facendo perno sulla gamba destra e finendo a piedi pari, e poi si dà un calcio laterale col piede destro; questo calcio viene dato col piede che rimane parallelo all’altro, con forza, e sempre senza estendere la gamba completamente: ovviamente mentre si dà il calcio il corpo si bilancia inclinandosi a sinistra;

9 – la mano sinistra dà un pugno in avanti, col palmo verso il basso che si muove in orizzontale all’altezza della milza, estendendo il braccio solo di poco, seguito da un pugno identico del destro; poi la mano sinistra afferra l’energia, col palmo rivolto verso il basso che si apre e si richiude, ritornando quindi nella stessa posizione nella quale aveva sferrato il pugno;

10 – mentre la mano sinistra rimane ferma a pugno, la mano destra con la mano tesa a lama di coltello taglia in diagonale dalla spalla sinistra verso destra davanti al fegato, mentre si fa un passo verso destra col piede destro seguito da una scivolata del piede sinistro che riporta i piedi alla distanza usuale; si ripete taglio e scivolata uguali, sempre verso destra; poi la mano destra si porta dietro il corpo, afferra l’energia con il palmo verso il basso chiudendo la mano a pugno, e, passando di fianco al corpo, porta il pugno davanti, col palmo rivolto verso l’alto, di fianco al sinistro (che ha sempre il palmo verso il basso), con gli avambracci paralleli;

11 – la mano destra afferra di nuovo dietro e tutto il corpo si gira a destra di centottanta gradi, mentre la sinistra, sempre col pugno chiuso e con il palmo verso il corpo, dà tre colpi in diagonale passando vicino al corpo, verso il basso a destra, finendo ogni volta davanti a fegato e cistifellea; poi si fa il tutto uguale ma dalla parte opposta: la sinistra afferra dietro e ci si gira di centottanta gradi verso sinistra, e la destra con la mano a pugno dà tre colpi in diagonale verso sinistra davanti a milza e pancreas;

12 – la mano destra apre girandosi ad afferrare a destra e ci si gira di novanta gradi verso destra, finendo con il piede destro avanti; le mani chiuse a pugno, coi palmi verso il corpo si incrociano davanti al centro per le decisioni (al collo) e colpiscono in basso verso i lati mentre si fa un passo con la gamba sinistra, poi si colpisce di nuovo con un passo della gamba destra, ed una terza volta con mezzo passo della sinistra, mettendo i piedi pari;

13 – entrambe le mani, chiuse a pugno ma con il dito medio che sporge a formare un uncino, salgono in alto dai lati e poi scendono ad afferrare l’energia davanti ai piedi in mezzo tra le gambe, e la portano sù all’altezza dei centri vitali senza passarla; si inala e si esala con le mani che si alzano leggermente e poi scendono davanti al corpo coi palmi in basso; poi si fa un salto a piedi pari girandosi di centottanta gradi verso destra, tornando quindi nella direzione dell’inizio dell’intera serie.