Per digerire
Si inizia nella posizione del cavaliere, con le mani ai lati del corpo (ognuna dal proprio lato), all’altezza delle ascelle, con le dita distese ed il pollice bloccato, i palmi uno verso l’altro, inclinate verso il basso a 45 gradi.
Si fa scattare, con forza, la mano sinistra in avanti con un’inclinazione di 45 gradi verso il basso e poi si ritira indietro sempre di scatto. Si ripete uguale con la destra.
Ripetere il tutto almeno 50 volte.
Se si ha mangiato troppo
Uguale al passo precedente ma con le due mani che scattano avanti e indietro all’unisono. Ripetere il tutto almeno 50 volte.
Eliminare il grasso sulle natiche e sui fianchi
Nella posizione del cavaliere si danno dei colpi in avanti con il bacino, contraendo le natiche, prima il lato sinistro e poi il destro. Ripetere almeno 50 volte ogni giorno.
Pulire i polmoni
Passo magico molto utile se si vive o si è di passaggio in un posto con l’aria molto inquinata.
Nella posizione del cavaliere si mettono entrambe le mani attaccate alle ascelle (ognuna dal proprio lato) con i palmi rivolti in avanti e l’indice ed il pollice distesi, le altre dita piegate contro il palmo.
Si inala con forza ma lentamente spingendo le mani in avanti nella stessa posizione fino ad avere le braccia quasi distese, e poi si torna indietro esalando, sempre lentamente e con forza. Si alza il dito medio e si ripete. Poi idem con l’anulare ed infine il mignolo.
Poi si fa tutto il passo all’indietro ed invertendo la respirazione. Si spingono le mani, con tutte le dita alzate, in avanti esalando e si ritorna indietro inalando, poi si abbassa il mignolo contro il palmo e si ripete, e si ripete ancora abbassando l’anulare e poi il medio, fino a tornare alla posizione iniziale con solo pollice ed indice alzati. Si esala chiudendo il passo, cioè abbassando le mani a palmi in giù davanti al corpo.
Se si viene aggrediti (verbalmente)
Partendo dalla posizione del cavaliere si mettono le mani, contemporaneamente, con le dita aperte, ciascuna sulla natica dalla sua parte, in modo da spingere il bacino leggermente in avanti.
Se l’aggressione è più violenta si può arrivare a questa posizione facendo un ampio cerchio con la braccia distese in fuori (a sinistra con la sinistra e a destra con la destra) fino a far battere con una certa forza le mani sulle natiche.
Prepararsi ad una prova
Passo magico da usare prima di incontrare qualcuno cui possiamo risultare sgraditi.
Partendo dalla posizione del cavaliere si mettono le mani ad artiglio, con la prima falange che continua il piano formato dal palmo e le dita piegate alla prima nocca, davanti alle ascelle, con i palmi uno verso l’altro.
Si colpisce con entrambe le mani contemporaneamente—e mantenendole nella stessa “forma” contratta—allungando le braccia, ma non del tutto, a 45 gradi verso il basso, un po’ di volte, poi orizzontalmente un po’ di volte e poi un po’ di volte a 45 gradi verso l’alto.
Contro la rabbia
Partendo dalla posizione del cavaliere si afferra qualcosa dietro il collo con entrambe le mani contemporaneamente (la destra afferra a destra del collo e la sinistra a sinistra). Nel momento in cui afferrano, le mani si chiudono a pugno. Poi si fanno scattare entrambe le mani in avanti, contemporaneamente, fino a distendere le braccia quasi del tutto, come a lanciare qualcosa; i palmi sono uno verso l’altro.
Quando si effettua il lancio si estendono le dita ed i pollici si “chiudono” contro il palmo.
E’ uguale al passo della serie Westwood chiamato “Lanciare il punto di unione come un coltello oltre le spalle”, ma invece di alternare sinistra/destra, si usano entrambe le mani allo stesso tempo.
Se si perde il controllo
Partendo dalla posizione del cavaliere, si tiene il braccio sinistro rilassato lungo il fianco sinistro. Il braccio destro, con la mano a cucchiaio, ruota lentamente in avanti, poi tutto a destra, poi dietro, come a creare un varco.
Poi si chiude la mano dietro la schiena come ad afferrare qualcosa.
Con la mano chiusa a pugno si tendono al massimo tutti i muscoli del corpo per un momento (Il tempo in cui si mantiene questa tensione deve essere breve all’inizio, e poi può aumentare con la pratica) Poi si lascia andare la tensione, e si apre la mano, come a lasciar cadere qualcosa.
NON si ripete a sinistra.
Staccare l’essere inorganico per un attimo
Questo passo magico ci riporta per un attimo allo stato primordiale, quando gli essere in organici non erano ancora arrivati sulla terra, e ci fa percepire per un momento come si sta senza parassita.
E’ necessario intentare con forza di staccare l’essere inorganico.
Posizione del cavaliere.
Si uniscono tutte le dita di ciascuna mano, distese, come a formare la testa di un uccello.
Si posizionano sotto le ascelle, ciascuna dal proprio lato, e si fanno vibrare per alcuni secondi.
Poi si fanno scattare entrambe le mani contemporaneamente in fuori, fino ad avere entrambe le braccia quasi completamente distese, e si riportano sotto le ascelle; questo scatto/ritorno va fatto quattro volte.
Flessibilità delle dita
Gli stregoni affermano che il benessere del corpo dipende molto dalla flessibilità delle dita: questo passo serve a mantenerla ed incentivarla.
Dalla posizione del cavaliere, si mettono le braccia ai lati del corpo, orizzontali, con gli avambracci verso l’alto. Palmi rivolti in avanti.
Si muovono le dita di entrambe le mani contemporaneamente, alternando tra le due posizioni seguenti: 1) si tengono l’indice ed il medio attaccati tra di loro, idem l’anulare ed il mignolo, e si allarga lo spazio tra il medio e l’anulare. 2) Si tengono medio ed anulare uniti e si allargano gli spazi tra l’indice ed il medio e tra l’anulare ed il mignolo. Si raccomanda di tenere il pollice contro il palmo (bloccato). Fare per un po’ di volte.
Poi si ripetono gli stessi movimenti ma con gli avambracci rivolti verso il basso, con i palmi rivolti all’indietro, di nuovo un po’ di volte.
Nella terza fase di questo passo si tengono le mano davanti al corpo all’altezza del plesso solare, una verso l’altra, palmi verso il basso, pollice bloccato, una mano leggermente più in alto dell’altra. Si parte con una mano nella posizione 1) di cui sopra e l’altra nella posizione 2). Si muovono le mani una in sù e l’altra in giù, facendo passare le dita di una nello spazio tra le dita dell’altra, e poi si inverte il movimento; si scambiano le posizioni delle dita e la mano che era andata in giù torna in sù e viceversa.
Contro la tristezza
In questo passo magico è importante che lo sguardo segua per tutta la durata del passo il movimento delle mani (muovendo anche la testa).
Si incrociano le mani all’altezza dei polsi, la sinistra sopra; le braccia sono distese vero il basso. Il busto si gira a sinistra e, inalando, si alzano le braccia e si portano in altro.
Poi si ruota a destra, dopodiché si abbassano le braccia esalando.
Poi si alzano di nuovo le braccia inalando, si ruota a sinistra e si abbassano le braccia esalando. Si continua a ripetere il movimento sinistra-destra ecc.
Quando si decide di chiudere il passo ci si ferma al centro, arrivando da destra, e si abbassano le mani con i palmi rivolti verso il basso, esalando.
Dissipare l’angoscia
Si immaginano due piani orizzontali davanti a sé, uno all’altezza dell’ombelico e l’altro all’altezza degli occhi.
Entrambe le mani contemporaneamente battono una volta sul piano più basso a palmi in giù, poi una volta col dorso delle mani a palmi in sù.
Si ripete allo stesso modo sul piano più alto.
Si continua a ripetere la sequenza—palmi in giù palmi in sù piano più basso, palmi in giù palmi in sù piano più alto, sempre più velocemente.
Se proprio non ce la si fa più
Ci si sdraia a pancia in sù, con le braccia un po’ staccate dai lati del corpo, i pugni chiusi, la gambe leggermente piegate ed i piedi distesi il più possibile. Si picchiano i piedi e le mani per terra, alternando—piede destro mano sinistra/piede sinistro mano destra. Nel frattempo si urla “AAAAAAAAAAAHHH”.
Per chi ha problemi di pressione
Stendere le braccia in avanti a livello delle spalle con i palmi in giù e muovere le dita , tenendole leggermente piegate, come a suonare il pianoforte, almeno per due minuti (più a lungo possibile) fino a che fanno male. Poi chiudere le mani a pugno inalando lentamente ed aprirle esalando, sempre con calma, un po’ di volte.