Passi magici®

da ‘Tensegrità – I sette movimenti magici degli sciamani dell’antico Messico – Carlos Castaneda – 1997
antichi stregoni

Per spiegare cosa sono i passi magici degli stregoni che vissero nell’antico Messico, vorrei chiarire che per don Juan il termine “antico” si riferisce a un periodo che risale a più di diecimila anni fa, un numero che sembra incongruo se esaminato dal punto di vista degli schemi di classificazione dei moderni studiosi.

Quando feci notare a don Juan la discrepanza tra la sua valutazione e un’altra che io ritenevo invece più realistica, egli rimase inamovibile: era infatti convinto che gli esseri umani vissuti nel Nuovo Mondo diecimila anni fa si preoccupassero profondamente per questioni legate all’universo e alla percezione in un modo che l’uomo moderno non immagina nemmeno.

“Come hanno fatto gli antichi stregoni a inventare questi passi magici?” volli sapere. “Nessuno li ha inventati“, mi rispose in tono severo. “Pensare che siano stati inventati implica l’intervento della mente, e questo è un concetto del tutto sagliato. I passi magici sono stati scoperti dagli antichi sciamani.

(gli antichi stregoni) Si resero conto che in uno stato di consapevolezza intensa il loro corpo si muoveva spontaneamente in certi modi … Don Juan aveva sempre pensato che tali movimenti involontari fossero una sorta di retaggio nascosto del genere umano, qualcosa che era stato celato in profondità e veniva riportato alla luce solo da coloro che ne andavano alla ricerca. Paragonò questi sciamani a sommozzatori che si immergono nelle profondità del mare e recuperano involontariamente un tesoro.

Per quale motivo gli antichi sciamani li hanno chiamati passi magici?” gli domandai un giorno.

“Non si tratta semplicemente di un nome: lo sono davvero! Producono un effetto che non può essere spiegato in base ai normali criteri della vita di tutti i giorni. Questi movimenti non sono esercizi fisici o semplici posture del corpo, ma veri e propri tentativi di raggiungere una condizione ottimale.”

“La magia dei movimenti”, confermò, “è data dal sottile cambiamento vissuto dai praticanti mentre li eseguono. E’ una qualità effimera che porta alle loro condizioni fisiche e mentali, una specie di luccichio o luce nello sguardo. Questo sottile cambiamento è il tocco dello spirito: è come se, attraverso i movimenti, i praticanti potessero ristabilire un legame inutilizzato con la forza vitale che li sostiene.”

L’intento di migliaia di stregoni permea questi movimenti. Eseguirli anche in maniera casuale ferma la mente.

“E’ molto importante “, continuò, “concentrare l’attenzione dei praticanti su alcuni aspetti definiti dei passi magici; tale fissazione deve essere lieve, divertita, priva di qualunque morbosità e severità. Bisognerebbe infatti agire per il puro piacere di farlo, senza aspettarsi nulla in cambio.”