tratto dal libro <Tensegrità > di Carlos Castaneda

Don Juan mi fornì una serie di descrizioni di questo processo evolutivo, che io considerai come poetiche metafore. Ne scelsi una che mi soddisfaceva in modo particolare: La libertà totale.
Pensai che un essere umano che ha accesso alla libertà totale è I’ essere più coraggioso e immaginativo possibile. Don Juan disse che io non stavo immaginando nulla e che per entrare nella libertà totale gli esseri umani devono coinvolgere davvero il loro lato sublime, che tutti noi possediamo ma non usano mai.
Don Juan mi descrisse il secondo obiettivo pragmatico della ricapitolazione come I’ acquisizione della fluidità. La spiegazione logica degli stregoni era legata a uno degli argomenti più elusivi della stregoneria: il punto di unione, un punto di intensa luminosità grande quanto una palla da tennis, percepibile quando gli stregoni vedono un essere umano come un conglomerato di campi di energia.
Gli stregoni come don Juan vedono che miliardi di miliardi di campi di energia sotto forma di filamenti di luce dall’universo convergono sul punto d’unione e lo attraversano. Questa confluenza di filamenti fornisce al punto d’unione la sua luminosità. Il punto d’unione permette a un essere umano di percepire questi miliardi di miliardi di filamenti di energia trasformandoli in dati sensoriali. Il punto di unione interpreta poi questi dati al livello del mondo della vita quotidiana, in termini cioè di socializzazione e potenziale umano.
Ricapitolare significa rivivere tutte o quasi le esperienze che abbiamo vissuto; così facendo spostiamo il punto di unione, leggermente o in maniera notevole, costringendolo con la forza della memoria ad adottare la posizione che aveva quando è avvenuto I’ evento che stiamo rivivendo.
Questo gesto di spostarsi avanti e indietro dalle posizioni precedenti a quella attuale fornisce agli sciamani praticanti la fluidità necessaria a sopportare straordinari imprevisti durante il loro viaggio verso I ‘infinito.
Ai praticanti di Tensegrità la ricapitolazione assicura la fluidità necessaria a superare gli imprevisti che non fanno in alcun modo parte della loro abituale cognizione.
Nei tempi antichi la ricapitolazione come procedura formale veniva eseguita richiamando alla mente tutte le persone che il praticante aveva conosciuto e tutte le esperienze in cui erano state coinvolte. Don Juan suggerì che, per quanto mi riguardava, nel caso dell’uomo moderno, io avrei dovuto scrivere un elenco di tutte le persone che avevo incontrato nell’arco della mia esistenza, eseguendo cosi una sorta di esercizio mnemonico. Dopo che ebbi compilato la mia lista, don Juan mi spiegò come usarla: avrei dovuto prendere la prima persona indicata nella lista stessa, che andava all’ indietro nel tempo partendo dal presente e arrivando all’epoca della mia prima esperienza di vita, e rivivere mentalmente I ‘ultima interazione vissuta con lei.
Questo atto viene definito sistemazione dell’evento che deve essere rivissuto.
Il ricordo dettagliato dei minimi particolari è richiesto in quanto è lo strumento necessario a migliorare la propria capacità di ricordare. Questa forma di ricordo permette di avere tutti la dettagli fisici relativi, per esempio I’ ambiente in cui si d svolto il fatto ricordato. Dopo che I’ evento è stato sistemato, il soggetto dovrebbe entrare personalmente nella scena, prestando particolare attenzione a qualunque configurazione fisica relativa. Se, per esempio, I ‘interazione è avvenuta in un ufficio, bisogna ricordare il pavimento, le porte, le pareti, i quadri, le finestre, le scrivanie e gli oggetti che vi stanno sopra, tutto ciò che avrebbe potuto essere visto con un’occhiata e poi dimenticato.
