Sull’Arte dell’Agguato e la Follia Controllata

Don Juan afferma che alcuni potrebbero obiettare alla parola “agguato”, perché suggerisce un che di ‘furtivo’ e spiega che potremmo altrettanto efficacemente sostituirla con ‘follia controllata’: “l’arte dell’agguato” diventa così sinonimo di  “l’arte della follia controllata” (Da “Il potere del silenzio”).

L’agguato può essere descritto come l’arte di organizzare il proprio comportamento in modi nuovi e specifici. Il primo principio in assoluto  nell’arte dell’agguato è che il guerriero fa l’agguato a sé stesso,  agendo con spietatezza, astuzia, tempismo, pazienza e gentilezza eavendo come finalità quella di salvaguardare la propria energia.

Il comportamento umano

Nella vita quotidiana, il comportamento umano tende ad essere una pura routine basata sullabitudine. Gli stregoni e i veggenti dell’antichità videro  che introdurre un comportamento insolito nella quotidianità generava una scossa, definita come un “tremito” nel punto di unione. Videro inoltre che questa capacità di spostare il punto di unione poteva essere accumulata nel tempo e che lo spostamento del punto di unione consentiva di affrontare il problema delle abitudini e della reiterazione di sé stessi e del proprio comportamento. 

La sfida per questi veggenti fu trovare un sistema di comportamento che coniugasse moralità e senso estetico, e che differenziava gli sciamani veggenti dagli stregoni comuni. Tale comportamento era volto alla  ricerca della libertà.  Questa ricerca coinvolge concetti cruciali come impeccabilità e lotta all’importanza personale. (Da “Il potere del silenzio”)

La Volontà

Ne “Una realtà separata”, Carlos Castaneda introduce un altro tema fondamentale , la Volontà, e racconta che quando ha  chiesto a don Juan di spiegare meglio la “follia controllata”, egli  ha riso a crepapelle picchiando la parte interna della mano sulla coscia e producendo un suono schioccante. 

<“Ecco la follia controllata!” esclamò Don Juan ridendo, e ripeté il gesto. “Sono contento che tu abbia finalmente chiesto della mia follia controllata, dopo tutti questi anni. Tuttavia, non mi sarebbe importato affatto se non l’avessi mai chiesto. Ma ho scelto di essere felice come se fosse importante che tu lo avessi chiesto, come se fosse importante che me ne preoccupassi. Questa è la follia controllata.”>

Alla domanda  quando decidesse di esercitarla, Don Juan rispose “Ogni volta che agisco”

< “Ma non può essere vero che ogni tuo atto sia solo follia controllata?”> , aveva obiettato Castaneda. 

  <Don Juan scoppiò a ridere e disse: “”Perché no? Forse non è possibile spiegare certe cose. Della tua vita alcune cose contano perché sono importanti per te, i tuoi atti sono certamente importanti per te. 

Ma per me, non c’è più nulla di importante, né i miei atti né quelli degli altri. Tuttavia, continuo a vivere perché ho la mia volontà, perché ho temperato la mia volontà per tutta la vita fino a renderla pura e integra. 

Ora non mi importa che nulla importi; la mia volontà controlla la follia della mia vita.”>.

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